«Il sole è amico della pelle, ma attenzione alle scottature». Questa è la raccomandazione dei dermatologi ogni volta che arriva l’estate e tutte le volte che ci esponiamo al sole. Prima però di arrivare al concetto di scottatura solare bisogna sapere che esistono due tipi di esposizioni solari scorrette: la prima è l’esposizione che porta alle scottature, soprattutto nelle persone con pelle chiara, quindi il sole preso in maniera intensa, magari durante l’estate, in luoghi dove c’è un intenso indice Uv. La seconda è l’esposizione di persone che passano lunghi periodi di tempo, ore, giorni, settimane, mesi al sole, anche per motivi lavorativi.
Le scottature – intese sotto forma di rossore dolente con le bolle – sono pericolose perché sono appunto un segno di esposizione solare scorretta, elevata, non adeguata, che ci fa male. Per questo sono da evitare. Ci spiega come fare, il Professor Pietro Quaglino, dermatologo presso l’ospedale San Lazzaro della Città della Salute e della Scienza di Torino e medico dell’Associazione Prevenzione Tumori di Torino.
Partiamo proprio da qui. Esporsi al sole – al mare, in montagna, in collina oppure in città – fa bene al nostro corpo ma la pelle deve essere protetta contro le scottature che possono determinare, nel lungo periodo, lo sviluppo di un tumore. E’ cosi?
Il sole ha tanti effetti benefici favorevoli: dà calore, dà benessere, regola molte funzioni ormonali endocrinologiche, aiuta a sintetizzare la vitamina D che è importante per il buon metabolismo delle ossa. Ha sicuramente degli importanti effetti positivi che non dobbiamo dimenticare, soprattutto nella stagione estiva. Ma dobbiamo sensibilizzare le persone su un concetto molto importante: il sole, se preso in maniera non adeguata e scorretta, può avere degli effetti sfavorevoli.
Perché?
Perché le radiazioni ultraviolette, UVB ma anche UVA, portano a delle alterazioni nella pelle: gli UVB direttamente sul patrimonio genetico, gli UVA comportano invece un danno più ossidativo. Tutto questo può facilitare, collaborare, determinare, insieme ad altri cofattori – come pelle chiara, per esempio – lo sviluppo di un tumore della pelle, soprattutto il melanoma, che è il più grave, ma anche altri tumori come gli epiteliomi.
Guarda l’intervista video con l’esperto, il professor Pietro Quaglino.
Di Liliana Carbone
SONO APERTE LE PRENOTAZIONI per le VISITE DI PREVENZIONE di CUTE, COLON RETTO, APPARATO URINARIO al numero di telefono 011.836263, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.
Riparte così la CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2020! Potete associarvi sul nostro sito www.prevenzionetumori.org al link ASSOCIATI oppure recandovi direttamente in Associazione, in Via Cavour 31, a Torino (o accedendo da via San Massimo 24, interno cortile, ingresso dalla Biblioteca).
Il melanoma è il più aggressivo e temuto tumore della pelle, con un’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 30 anni: in Italia sono oltre 100.000 le persone colpite e 10.000 i nuovi casi ogni anno. L’esposizione ai raggi UV del sole e delle fonti artificiali è il principale fattore di rischio. Il melanoma sta diventando sempre più frequente tra i giovani adulti di 20-30 anni e rappresenta il terzo tumore per incidenza sotto i 30 anni in tutti e due i sessi, nel maschio dopo tiroide e testicolo, nella donna dopo mammella e tiroide.
In Italia un bambino su 4 ha riportato almeno una scottatura solare nel corso della propria vitae in un caso su dieci si tratta di una scottatura recente. Grazie alle campagne di sensibilizzazione, rispetto al passato c’è maggiore consapevolezza sui danni del sole, l’85% dei bambini utilizza creme solari ad alto fattore di protezione, ma questi progressi lasciano ancora “scoperta” una quota consistente della popolazione – tra il 15 e il 20% – refrattaria a proteggersi con creme, magliette o cappellini.
Questi dati sono emersi da uno studio epidemiologico condotto tra il 2015 e il 2016 su oltre 12.000 alunni delle scuole elementarida IMI – Intergruppo Melanoma Italiano, e GISED – Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia, sulla consapevolezza del melanoma e della corretta esposizione al sole nella popolazione, nell’ambito del progettoeducazionale “Il Sole per amico”.
Emerge cheil 25,5% dei bambini ha riportato almeno una scottatura solare nel corso della vita, con una maggiore incidenza tra gli alunni del Sud e le isole (28,2) e il 9,4% dei bambini almeno una scottatura nei dodici mesi prima della rilevazione. Circal’85% del campione utilizza qualche volta o semprecreme solari, il 73,5% il cappellino, il 73,6% la maglietta, il 54,2% gli occhiali da sole. Permane quindi uno “zoccolo duro” di popolazione (circa il 15%) che manifesta livelli non adeguati di consapevolezza e comportamenti non idonei riguardo all’uso di lettini abbronzanti, protezione solare e storia di conseguenti ustioni.
Il confronto con uno studio analogo condotti dal Gruppo GISED nel biennio 2000-2002 mostra che il comportamento degli italiani rispetto all’esposizione solare è migliorato negli ultimi 15 anni, con una diminuzione del numero di scottature riportate nei 12 mesi precedenti passate dal 13,8 al 9,4 per cento mentre l’uso di schermi solari è aumentato dal 71% nel 2002 all’85% nel 2016. Dati che confermano la necessità di promuovere campagne educative non sporadiche in un arco di tempo prolungato per ottenere cambiamenti significativi in termini di comportamenti corretti nell’esposizione solare.
«Apprendere da piccoli le regole che servono ad esporsi con giudizio al sole e a difendere la pelle, significa ridurre il rischio di tumori cutanei per tutta la vita». Lo spiega il Dottor Paolo Broganelli, Dermatologo responsabile della Struttura Semplice di Prevenzione dei Tumori cutanei della Città della Salute e della Scienza di Torino.
Nella fascia d’età sotto i 15 anni il melanoma è veramente raro anche se eccezionalmente può presentarsi, ma è proprio nelle prime decadi di vita che bisogna intervenire per educare bambini e ragazzi ad un’adeguata esposizione solare in modo da evitare i danni dei raggi ultravioletti che potrebbero favorire l’insorgenza del tumore anche a distanza di decenni. Sensibilizzare i più piccoli significa tutelare la loro salute, prevenendo il rischio melanoma da giovani adulti.
Chi sono i soggetti più a rischio?
Sono tradizionalmente tutte le persone con carnagione e occhi chiari, i cosiddetti fototipo bassi, con capelli biondo-rossi-castani, efelidi e tendenza a scottarsi e a non abbronzarsi affatto o poco lentamente. Sono a rischio anche le persone che presentano numerosi nei, familiarità o storia personale di melanoma.
Esistono regole di fotoprotezione?
Sì, e le principali sono: evitare le esposizioni eccessive e le conseguenti scottature, soprattutto se si ha un fototipo 1 o 2; esporsi sempre gradualmente; evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata; utilizzare indumenti quali cappello con visiera, camicia o maglietta e occhiali da sole; usare creme solari adeguate al proprio fototipo.
Quali sono i sintomi nel melanoma?
I sintomi sono assenti o quando presenti sono poco apparenti e tardivi. Prurito persistente a carico di un nevo, per esempio. Anche le modalità di autodiagnosi non possono essere molto affidabili anche se insistiamo molto sulla necessità dell’auto osservazione. Ogni persona dovrebbe tentare di conoscere al meglio la propria pelle per individuare un’eventuale macchia che cresce. Il melanoma non presenta purtroppo standard di forme e colori, ma cresce di dimensioni e spesso ha un aspetto che lo rende diverso dagli altri nevi presenti.
Come si previene il melanoma?
Si previene solo con una diagnosi precoce, la quale efficacia dipende da noi dermatologi che negli ultimi anni abbiamo dovuto affinare le nostre capacità diagnostiche. Ma dipende anche e soprattutto dai cittadini che, anche se non hanno notato nulla di apparentemente modificato sulla loro pelle, devono sottoporsi annualmente ad una visita di prevenzione.
Cosa c’è di nuovo nel campo della diagnosi?
Oggi il dermatologo, grazie all’utilizzo di strumenti come il dermatoscopio (microscopia ad Epiluminescenza in vivo), è in grado di effettuare una corretta diagnosi delle lesioni pigmentate della cute. Il melanoma, se asportato precocemente, ha una percentuale di guarigione prossima al 100% con un intervento chirurgico eseguibile in anestesia locale della durata di pochi minuti.
Quali sono le novità nella cura?
Come in altri campi dell’oncologia e della medicina in genere, i recentissimi progressi in campo biomolecolare hanno permesso di individuare nuovi target molecolari e immunologici portando alla sperimentazione di nuovi farmaci che hanno migliorato sensibilmente la sopravvivenza dei pazienti con malattia metastatica. L’evoluzione più importante è, però, la possibilità di utilizzare queste terapie prima del possibile sviluppo delle metastasi e quindi migliorare non solo la qualità di vita, ma soprattutto la sopravvivenza. Queste terapie, che vengono dette “adiuvanti”, consentono vantaggi concreti se iniziate in breve tempo dopo l’intervento chirurgico di rimozione del melanoma ed è quindi fondamentale una stretta collaborazione tra la fase diagnostica, quella chirurgica e quella farmacologica.
E’ tumore maligno della pelle, che origina dalla cute sana e, solo nel 20 % dei casi, è legato ad una trasformazione di un nevo pre-esistente. Fino a 20 anni fa era una patologia considerata rara.
Oggi la sua incidenza è andata progressivamente aumentando in tutta la popolazione occidentale, con una crescita annua del 4% circa.
Ad oggi in Italia si stimano circa 14 mila nuove diagnosi all’anno e la maggior parte di essi non avrà ricadute sulla salute generale grazie alla diagnosi precoce.
Solo in Italia si contano circa 1800 decessi ogni anno a fronte di una patologia visibile sin dal suo esordio e che nella maggior parte dei casi impiega alcuni anni prima di compromettere la vita del soggetto colpito.
Le persone più a rischio sono quelle che hanno una o più delle seguenti caratteristiche:
Torino è la città italiana con la maggior incidenza di melanoma e il trend è in costante aumento. L’Istituto di Anatomia patologica della Città della Salute di Torino ha diagnosticato circa 650 melanomi nel 2017 e circa 700 nel 2018. Per avere un confronto con il passato, nel 1976, presso lo stesso Servizio, erano stati diagnosticati 34 melanomi e nel 2011 erano stati 400 i nuovi casi.
Questi dati sono relativi al Centro che da sempre è considerato il polo oncodermatologico di riferimento della provincia di Torino e non conteggia i casi di melanoma individuati e rimossi in altri ospedali come l’IRCC di Candiolo, l’ospedale Gradenigo e tutti gli altri presidi ospedalieri di Torino e provincia. Nonostante questo, la mortalità continua ad attestarsi al di sotto del 12%, grazie al lavoro congiunto della diagnosi precoce, della rapidità d’intervento dei servizi di chirurgia e delle innovazioni terapeutiche.
Da “Nuova Speranza“, il magazine dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte Onlus – 2019 – n. 1
I bambini italiani sono molto esposti alle radiazioni solari e sono anche poco protetti, secondo quanto riportato da uno studio condotto nei primi anni 2000. I buoni comportamenti, come quello di prendere il sole nelle ore non centrali della giornata e di proteggere la pelle, si imparano fin da piccoli.
E’ in arrivo l’estate e le occasioni per restare più tempo fuori casa si moltiplicano: dal mare alla montagna. Ma come è possibile esporsi al sole senza danni? Il Dottor Paolo Broganelli, Dermatologo responsabile della Struttura semplice di Prevenzione dei Tumori cutanei della Città della Salute e della Scienza di Torino, spiega quali regole è utile osservare per prevenire il melanoma e quanto sia importante sensibilizzare i più piccoli per tutelare la loro salute, prevenendo il rischio melanoma da giovani adulti.
Cosa capita quando prendiamo il sole senza regole?
Il sole preso senza adeguata protezione e in maniera massiccia in età pediatrica fa aumentare il numero di nei in età adulta e aumenta il rischio di un futuro melanoma. La pelle dei più piccoli è molto più sottile rispetto a quella degli adulti e i melanociti, responsabili dell’abbronzatura che è un fattore importante di protezione, sono meno attivi che nell’adulto nella produzione di melanina e permettono ai raggi ultravioletti di raggiungere più facilmente lo strato germinativo.
Le scottature prese nell’infanzia sono un fattore di rischio?
Sono un importante fattore di rischio in quanto la pelle “memorizza” il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza. È fondamentale quindi educare sin da piccoli i ragazzi a salvaguardare la salute della propria pelle da un’esposizione eccessiva e non protetta ai raggi solari.
Perché il melanoma è considerato uno dei tumori più aggressivi e temuti?
Il melanoma è una delle neoplasie più temute perché molto aggressivo, spesso asintomatico nelle fasi iniziali e diagnosticato quando già in fase avanzata. Si tratta di un tumore della pelle che origina dai melanociti, le cellule dello strato basale dell’epidermide che si rinvengono in alcune mucose e nell’occhio, e che sono deputate a difendere la cute. La storia naturale del melanoma, se non trattato, ha un’evoluzione fatale. Sebbene sia meno frequente rispetto ai tumori cutanei quali il carcinoma squamocellulare e il carcinoma basocellulare, il melanoma è più pericoloso e colpisce le fasce d’età giovanili con un tasso di mortalità pari al 20%; oltre un terzo dei soggetti colpiti ha meno di 50 anni.
CHE COS’E’ IL MELANOMA E PERCHE’ SI PRESENTA
Il melanoma è un tumore molto aggressivo che insorge a causa della crescita e della proliferazione incontrollata dei “melanociti”, le cellule che producono la “melanina”, il pigmento che dà colore a pelle, occhi, capelli e protegge la cute dai raggi ultravioletti (UV) della luce solare. Un’esposizione eccessiva ai raggi UV può provocare mutazioni nei melanociti e rappresenta una delle cause principali di tumori cutanei come il melanoma.
Il melanoma può insorgere sulla pelle apparentemente sana o dalla modificazione di un neo preesistente. Quando il melanoma viene diagnosticato precocemente è generalmente una malattia curabile. Tuttavia, se non individuato in tempo e non trattato, il melanoma può diffondersi ad altre parti dell’organismo, come fegato, polmoni, ossa e cervello. Un melanoma che si è diffuso ad altri organi è chiamato melanoma metastatico: questo tipo di tumore della pelle ha una prognosi non favorevole. Sebbene il melanoma metastatico sia relativamente raro, può avere un effetto devastante sui pazienti e i familiari, specialmente perché le persone colpite sono spesso in giovane età. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma è di soli 50 anni e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.
Da “Nuova Speranza”, il magazine dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte Onlus – Giugno 2016/I
Con 13 mila nuovi casi l’anno, e una incidenza più che raddoppiata negli ultimi trenta, il melanoma è uno dei tumori più aggressivi. Il 20% dei casi è riscontrato in soggetti tra 15 e 39 anni. A Torino e provincia i numeri sono allarmanti: oltre 500 nuovi casi di melanoma invasivo diagnosticati ogni anno e altri 900 non invasivi, per un totale di circa 1.400 nuovi casi ogni anno. Torino è la città italiana con il maggior numero di nuovi casi. Mentre l’incidenza è andata progressivamente aumentando, la mortalità si è mantenuta sostanzialmente stabile grazie al maggior numero di diagnosi precoci.
Come è noto, le popolazioni del Nord Italia sono a maggior rischio melanomi per la carnagione chiara e per la scarsa abitudine della pelle all’esposizione solare. Il melanoma cutaneo è un tumore non facile da diagnosticare ma che offre la grande opportunità di essere visto e diagnosticato più agevolmente perché si manifesta prevalentemente sull’unico organo interamente visibile ed esposto, la cute. Il notevole apporto pratico delle attività preventive associate alle più recenti tecniche diagnostiche non invasive permettono di selezionare con elevata affidabilità le neoformazioni da asportare chirurgicamente consentendo un approccio adeguato alla grande richiesta da parte della popolazione. Ma chi sono le persone più a rischio di sviluppare il melanoma? Lo spiega il Dottor Paolo Broganelli, Dermatologo responsabile della Struttura semplice di Prevenzione dei Tumori cutanei della Città della Salute e della Scienza di Torino.
<I soggetti più a rischio sono tradizionalmente tutte le persone con carnagione e occhi chiari, i cosiddetti fototipo bassi, con capelli biondo-rossi-castani, efelidi e tendenza a scottarsi e a non abbronzarsi affatto o poco lentamente. Sono a rischio anche le persone che presentano numerosi nei, familiarità o storia personale di melanoma>.
Nella fascia d’età sotto i 15 anni il melanoma è veramente raro anche se eccezionalmente può presentarsi. <Ma è proprio nelle prime decadi di vita che bisogna intervenire per educare bambini e ragazzi ad una adeguata esposizione solare in modo da evitare i danni dei raggi ultravioletti che potrebbero favorire l’insorgenza del tumore anche a distanza di decenni. Sensibilizzare i più piccoli significa tutelare la loro salute, prevenendo il rischio melanoma da giovani adulti>.
Sul fronte della cura il Dottor Broganelli sottolinea: <Da qualche anno la ricerca oncologica si è orientata verso la cosiddetta immuno-terapia oncologica che sfrutta le difese immunitarie dell’organismo per combattere le cellule tumorali. La novità più importante è rappresentata da una nuova classe di farmaci, gli anticorpi immunomodulanti anti-PD-1. Questi immunoterapici agiscono sul sistema immunitario rinforzando e sbloccando i check point immunologici, veri e propri freni sulle cellule linfocitarie che impediscono al linfocita di svolgere la sua attività difensiva>.
I SOGGETTI A RISCHIO
Le persone più a rischio sono quelle che hanno una o più delle seguenti caratteristiche:
10 COSE DA SAPERE E DA FARE PRIMA DI ESPORSI AL SOLE 10
1.Evita le esposizioni eccessive e le conseguenti scottature soprattutto se hai un fototipo 1 o 2.
2.Esponiti gradualmente per consentire alla tua pelle di sviluppare la naturale abbronzatura.
3.Proteggi soprattutto i bambini, quelli al di sotto di un anno non devono essere esposti al sole.
4.Evita di esporti al sole nelle ore centrali della giornata (11.00-15.00 ora legale).
5.Utilizza indumenti, cappello con visiera, camicia o maglietta e occhiali da sole.
6.Approfitta dell’ombra naturale o di ombrelloni, tettoie, eccetera.
7.Usa creme solari adeguate al tuo fototipo, con filtri per i raggi UVA e UVB; in caso di allergia o intolleranza al sole consulta il dermatologo.
8.Le creme solari devono essere applicate in dosi adeguate e più volte durante l’esposizione.
10.Evita l’utilizzo delle lampade abbronzanti, che invecchiano ancor più precocemente la pelle e sono vietate ai minori.
Da “Nuova Speranza”, il magazine dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte Onlus – Giugno 2016/I
Tutto quello che c’è da sapere sulle principali neoplasie del colon retto, seno, stomaco, polmone, prostata, della pelle (melanoma): dai fattori di rischio, ai nuovi casi, dalla prevalenza alla sopravvivenza alla mortalità. Ecco la fotografia dell’‘universo tumore’ raccolta nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017” realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e dalla Fondazione AIOM e presentato a Torino in Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte il 13 febbraio scorso, in presenza dei massimi esperti in oncologia del Piemonte.
IL TUMORE DEL COLON RETTO
Incidenza
Mortalità
Sopravvivenza
Il carcinoma del colon-retto presenta una prognosi sostanzialmente favorevole. La sopravvivenza a 5 anni in Piemonte è del 64%,in Italia del 65%.
Prevalenza
In Italia (anno 2017) sono 464.473(53% maschi), al secondo posto tra tutti i tumori e pari al 14% di tutti i pazienti oncologici.
IL TUMORE DEL SENO
I fattori di rischio sono:
Incidenza
In Piemontei nuovi casi di tumore del seno stimati nel 2017 sono stati 4.200. Si stima che nel 2017 siano stati diagnosticati fra le italiane circa 50.500 nuovi casi di carcinoma della mammella femminile (fra gli uomini sono stati diagnosticati 500 nuovi casi). È la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (28%) è un tumore mammario.
Mortalità
In Piemontei decessi sono stati 1.071 nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile). In Italia nel 2014 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 12.201 decessi, fra gli uomini le morti sono state 129.
Sopravvivenza.
In Piemonte la sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore della mammella è dell’88%. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari all’87%.
Prevalenza
In Piemontele donne vive con questa diagnosi sono in totale 64.700 (anno 2015). In Italia (anno 2017) vivono circa 767.000 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario, pari al 43% di tutte le donne che convivono con una pregressa diagnosi di tumore e pari al 23% di tutti i casi prevalenti (uomini e donne).
TUMORE DEL POLMONE
Incidenza
In Piemonte sono stati stimati 3.500 nuovi casi di tumore del polmone nel 2017 (2.250 uomini e 1.250 fra le donne).
Nel 2017 sono state stimate in Italia oltre 41.800 nuove diagnosi (28.200 uomini e 13.600 donne). Rappresentano l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale (più in particolare, il 15% di queste nei maschi e l’8% nelle femmine). Si registra una marcata diminuzione di incidenza negli uomini (in relazione a una altrettanto marcata riduzione dell’abitudine al fumo), pari a -1,7%/anno negli anni più recenti. A questa tendenza fa purtroppo riscontro un aumento dei nuovi casi tra le donne (+3,1%/anno dal 2003 al 2017).
Mortalità
In Piemonte i decessi per tumore del polmone sono stati 2.742 nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile). Nel 2014 in Italia sono stati registrati 33.386 decessi per questa neoplasia. Rappresenta la prima causa di morte per tumore nei maschi (il 27% del totale) e la terza causa nelle donne, dopo mammella e colon-retto (11% del totale delle morti oncologiche).
Sopravvivenza
In Piemonte la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore del polmone è del 14%. La sopravvivenza a 5 anni in Italiaè pari al 15,8%.Pur rimanendo nell’ambito di valori deludenti, presenta valori leggermente migliori tra i più giovani, passando dal 29,3% tra 15 e 44 anni all’8,1% tra i più anziani (75+).
Prevalenza
Il tumore del polmone rimane ancora oggi una neoplasia a prognosi particolarmente sfavorevole e pertanto poco contribuisce, in percentuale, alla composizione dei casi prevalenti. È stimato che nel 2017 vivanoin Italia 109.394 persone con tumore del polmone, pari al 3% di tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia.
IL TUMORE DELLA PROSTATA
I fattori di rischio sono:
Incidenza
Nel 2017 sono stati stimati 2.900 nuovi casi in Piemonte, circa 34.800 in Italia. È la neoplasia più frequente fra gli uomini e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni.
Mortalità
In Piemonte i decessi per cancro prostatico sono stati 556nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile). Nel 2014 in Italia si sono osservati 174 decessi. Si tratta di una causa di morte in costante diminuzione (-2,6% per anno) da oltre un ventennio.
Sopravvivenza
In Piemontela sopravvivenza a 5 anni degli uomini con tumore della prostata è del 92%. La sopravvivenza a 5 anni in Italiaè pari al 91,4%.Presenta valori elevati tra i pazienti più giovani, passando da un massimo del 96,4% tra 65 e 74 anni ad un minimo del 52,1% tra i più anziani (85+).1
Prevalenza
In Piemonte gli uomini vivi con questa diagnosi sono in totale 40.637 (anno 2015). In Italia (anno 2017) si stima siano presenti 484.170 uomini con pregressa diagnosi di carcinoma prostatico, circa il 32% dei maschi con tumore e quasi il 15% di tutti i pazienti (tra maschi e femmine) presenti nel Paese.
IL TUMORE DELLA PELLE: IL MELANOMA
I fattori di rischio sono:
Incidenza
In Piemonte nel 2017 i nuovi casi stimati di melanoma sono stati 1.300 (700 uomini e 600 donne). In Italia nel 2017 sono stati registrati circa 14.000 nuovi casi, 7.300 tra gli uomini e 6.700 tra le donne. Il trend di incidenza appare in aumento, statisticamente significativo, sia negli uomini (+4,4% per anno) sia nelle donne (+3,0% per anno).
Mortalità
In Piemonte i decessi per questa neoplasia sono stati 159 nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile). Nel 2014 in Italiasono stati osservati 2.018 decessi per melanoma cutaneo (1.245 uomini e 773 donne). Il trend di mortalità del melanoma cutaneo appare in aumento, statisticamente significativo, negli uomini (+3,9% per anno), mentre presenta una diminuzione nelle donne (-3,7%).
Sopravvivenza
In Piemonte la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con melanoma è pari al 90%. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari all’86,7%. Esiste un forte gradiente per età: la sopravvivenza a 5 anni passa dal 93,5% registrata nei giovani (15-44 anni) al 73% degli anziani (75+).
Prevalenza
In Italia i pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo sono 147.000 (67.000 uomini e 80.000 donne).
IL TUMORE DELLO STOMACO
I fattori di rischio sono:
Incidenza. In Piemonte nel 2017 i nuovi casi stimati di carcinoma gastrico sono stati 950 (550 uomini e 400 donne). In Italianel 2017 sono stati stimati 12.800 nuovi casi, attualmente all’ottavo posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne (4% di tutti i tumori nei maschi, 4% nelle femmine).
Mortalità
In Piemonte i decessi per questa neoplasia sono stati 695 nel 2014 (ISTAT, ultimo anno disponibile). Nel 2014 in Italia sono state osservate 9.557 morti (il 60% nei maschi). Con il 6% tra i decessi per tumore sia nei maschi sia nelle femmine il carcinoma gastrico occupa il quinto posto, con una presenza più incisiva nell’età medio-avanzata.
Sopravvivenza
In Piemonte la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con tumore allo stomaco è pari al 30%. La sopravvivenza a 5 anni in Italiaè pari al 31,8%.Presenta valori decrescenti all’aumentare dell’età: è pari al 39,8% tra i giovani (15-44 anni) e al 21,6% tra gli anziani (75+).
Prevalenza
Circa 81mila persone vivono in Italia con una diagnosi di carcinoma gastrico, il 2% di tutti i pazienti con tumore.
Fonti
1 “I numeri del cancro in Italia 2017” (AIOM-AIRTUM-Fondazione AIOM)
2 I tumori in Italia – Rapporto AIRTUM 2014, Prevalenza e guarigione da tumore in Italia
http://www.registri-tumori.it/cms/it/Rapp2014
La prevenzione si fa a piccoli passi, attraverso l’osservazione di regole che sono fondamentalmente delle “raccomandazioni” da mettere in pratica fin da giovani. I bambini, per esempio, sono tra le fasce di popolazione più a rischio, per questo i loro genitori devono seguire alcuni accorgimenti affinché l’esposizione al sole dei piccoli sia fatta nella massima protezione possibile.
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I tumori della pelle risultano tra i più diffusi in assoluto. In Italia i dati dell’Associazione italiana registri tumori (Airt) stimano il melanoma in circa 13 casi ogni 100mila persone e dicono di 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne. A livello nazionale, il Piemonte è la prima regione italiana per incidenza di nuovi casi. Torino vanta l’amaro primato della città che in un anno registra il maggior numero di melanomi.
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